28.4.07

Memento

Non sappiamo di andare quando andiamo.
Noi scherziamo nel chiudere la porta.
Dietro, il destino mette il catenaccio,
e non entriamo più.

-Emily Dickinson-

Dire alle persone importanti che sono importanti.
E che le amiamo.
Ogni volta che pensiamo che siano importanti.
E che le amiamo.

13.4.07

Ma PERCHE'?

Questo era partito come un più o meno serissimo commento al film "Lezioni di Volo" di Francesca Archibugi.

Ma poi, si sa, le cose vanno come vanno e i pensieri si susseguono come cioccolatini mangiati in una notte di solitudine, troppo veloci per averne davvero memoria.

Così, si finisce per riportare solo un'unica, inquietante, domanda.

Ma quale cazzo è l'identikit dell'acquirente di 695 euro di TRICHECO della Swarovski?

10.4.07

Dico o non dico?

Rapita dalla bellezza dell'uomo, sono finita per lasciarmi affascinare dall'eroe.
E, all'ormai veneranda età di 31 anni, mi scopro, tra le centinaia (sì centinaia) di supereroi dei comics, a sceglierne uno come preferito.
Così.
A caso.

Ma, come direbbe Jethro Gibbs, le coincidenze non esistono.
E la mia frociarolità va molto, molto al di là della casualità.

Sorvolando sul figlio chiacchieratamente gay (!) e sulla figlia adottiva sieropositiva (!), Green Arrow "vive avventure dal marcato carattere sociale nelle quali acquisisce una personalità decisamente progressista che contrasta con il più tradizionale conservatorismo dei suoi colleghi.
Temi tabù per i comics, come le droghe, il razzismo o la povertà, divengono oggetto di analisi e dibattito." [1]

Nel corso degli anni, Oliver Queen, aprirà case per i senzatetto, si batterà in difesa della classe operaia, si schiererà dalla parte delle minoranze.
[Senza avere neanche un superpotere piccino picciò, peraltro. Solo tanti soldi e fighissimi gadgets.]

No. Non credo nel caso.
Anche perché questa che vi posto qui è la -memorabile- pagina del #61, saltato nelle mie manine proprio oggi.

Così ve lo DICO.


[1] Koldo Azpitarte - introduzione alla collana "Freccia Verde Speciale" edita in Italia da Planeta DeAgostini.

6.4.07

Love is in the air

Un genio.

Fiorediloto mi ha scritto un drabble "su misura" con queste mie indicazioni spietate:
House /Wilson - sap - pranzo.

Nessuno mi aveva mai scritto una fanfiction a richiesta.
E ora ho gli occhi a cuore da un quarto d'ora.
«Intendiamoci: io non ho problemi a offrirti il pranzo ogni santo giorno. Di più: sono felice di farlo. Sei mio amico, praticamente la mia buona azione quotidiana. Mi piace pagarti da mangiare. Quello che non mi piace è che tu lo dia per scontato. Ecco, l’ho detto. Non mi piace che tu mi dica “Wilson, vieni a offrirmi il pranzo”, o che passi la cassa lasciandomi il conto da pagare mentre la cassiera ride sotto i baffi. È… imbarazzante. Sembriamo una coppia sposata. E senza neppure i vantaggi dell’essere sposati! Ora tu dirai che non ci sono vantaggi nell’essere sposati, che il sesso si può fare anche senza l’anello al dito, la casa e bla bla bla… ma poi tu che ne sai del matrimonio? La cosa più simile a una moglie che hai mai avuto sono io.»
Calò un silenzio pesante come una saracinesca arrugginita.
«Ehi, Mr. Faccio-Le-Prove-Quando-Nessuno-Mi-Può-Sentire? Quando hai finito di divorziare con lo specchio che ne dici di passare in cucina e prepararmi da mangiare? Sto morendo di fame.»
Wilson sospirò, allacciandosi il grembiule con gli orsetti. Solo una battaglia, pensò, sulle note marziali della Marcia di Radetzky. Hai vinto questa battaglia, House, ma non la guerra.
Se volete vedere le altre esauditissime richieste, sempre H/W, correte qui alla velocità della luce.