25.7.07

Manamania

I Moi dix Mois saranno a Milano all'Alcatraz il 22 Ottobre.
Ora.
Se c'è qualche cosa, musicalmente parlando, che amo MENO dei suddetti, non mi è nota o, comunque, in questo momento non mi viene in mente.
Forse Gigi d'Alessio.
Parafrasando: a me fanno proprio cagare.
Ma ci sarò, naturalmente.
Lo stesso.
Sempre per quella utopica idea che, a ben vedere, negli ultimi due anni ci ha permesso di avere in italia i Despa e, appunto, i Moi dix Mois.
Voglio dire.
*MANA*.
Quindi se tutti coloro che nella loro vita hanno usato almeno un'icona/layout/whatever raffigurante Mana in tutte le sue innumerevoli versioni, dalla signorina vittoriana in poi, non si fiondano sul sito della ticketone per prendere i biglietti DI CORSA, spero che la plasticosità di Gackuto-sama li colga all'istante.
Ecco.

22.7.07

Random, molto random (ma anche no)

Cosa succede se poi uno scopre che Vancouver è la terza città più vivibile del mondo secondo un'idagine considerata anche dalle Nazioni Unite? E se non compare neanche tra le prime 50 città più care del mondo?
Qualcuno mi ha giustamente fatto notare che Winnemucca non è stata, probabilmente, presa in considerazione. (Quel qualuno aveva citato altro, veramente. Ma il concetto è lo stesso).
Insomma... per consolarsi finisce spendendo 39 dollari per vedere in diretta tutte le partite della MLB di questa stagione.
Perché, come scriveva qualche giorno fa da altrove:

"Ruttare coca-cola davanti alla TV, guardando i Mariners fare uno slam e mangiando sandwiches philadelphia-salmone e macaroni cheese scaldati al microonde NON HA PREZZO. Per tutto il resto c'è mastercard".

E adesso, qui, oltre a non riuscire a dormire per l'insonnia cronica che ora, in modo molto fashion, fa passare per jet lag, tenta di memorizzare frasi banali come "Scusi dove è il bagno?" (cliccare sul flash per attivarlo) consolandosi del fatto che, quando sceglie un fandom, è sempre un passo avanti perché, se le ci sono voluti 14 anni per fare entrare nel suo cuoricino nero una nuova squadra di hockey, dopo che i suoi amati Minnesota North Stars erano stati... spostati, scoprendo video come questo, sembra che il risultato sia valso l'attesa e che la sua adorazione per grossi e muscolosi fratelli pucciosi, dopo i Bergamasco (no, la foto non è un fotomontaggio, ma è presa dal calendario similporno che ogni anno ci sforna amabilmente la nazionale francese di rugby, "Dieux du Stade"), iniziale suggerimento della Shappu, continui con successo.
E adesso che ha scritto probabilmente il periodo più lungo che questo blog ricordi, non più all'alba delle nove e mezza del mattino, dopo avere postato il suo ultimo -sappissimo- drabble, cerca di non pensare che anche items come questo visualizzato sotto abbiano scritto sulla schiena "made in British Columbia".
SOB.

[Edit: voglio seriamente ringraziare Dio, perché, dopo un'ora e mezza di post, mentre cliccavo sul pulsante "pubblica", il mio pc ha pensato bene di andarmi in BSoD. Ma, al riavvio, per un miracolo, Blogger aveva salvato il lavoro. Da solo. Quindi, GRAZIE].

18.7.07

World Tour 2.2

Eccomi di ritorno. Ed è meglio che non ci pensi se non voglio cominciare a piangere e non finirla più.
Axel, lo zaino, è momentamente rimasto a Londra (un grande classico), ma Chloe, la macchina fotografica, me la sono coccolata durante tutto il viaggio ed è arrivata con me.

Quindi posso mettere finalmente on line i risultati di ore e ore di camminate senza sosta, richieste ai passanti, giri assurdi e chilometri di viaggi in autobus.
Le foto sono in dimensione pc (900x600) , perché altrimenti, a 3 mega l'una, 1- ci mettevo io una vita a ulpploaddarle e 2- voi una vita a vederle. Quindi mi scuso con Chloe se non sono le grandi hires che invece lei riesce a produrre.
Non vi lamentate delle inutili foto a farfalle, fiori e quant'altro.
Ho una reflex digitale e mi diverto.
Non vi lamentate neanche delle innumerevoli foto pattern.
Le figure ripetute mi affascinano. Punto.
Non vi lamentate se ci sono 2000 foto alla casa di Oliver. Ho cercato, per quanto possibile, di farle tutte diverse. Ma è la CASA DI OLIVER, cazzo.
Alcuni palazzi o edifici sono stati, faticosamente, fotografati a diverse ore del giorno, per vedere il diverso effetto di luce. Quindi no. Non ho messo per errore due volte la stessa immagine. -_-'
Infine, seppur abbia cercato di fare alle cose che mi interessavano fotografie che fossero anche accettabili in quanto tali, alcune semplicemente mi servivano. Quindi perdonatemi.
E se vi capita, vedendo un palazzo o vicolo, di sentire di averlo già visto da qualche parte è perché, effettivamente, è proprio così.

[Vancouver aka Metropolis aka Gotham aka Caprica]

14.7.07

World Tour 2.1

Mi accorgo che la percezione del tempo ha andamento parabolico.
E dio solo sa quanto sia da ingegnere questa frase.

Anyway.
All'Universita' di Metropolis della British Columbia ci sono 17, dico *17*, giornali universitari differenti. Alcuni con copertina in quadricromia. Robe che neanche il Corriere. E la Simon Fraser University e' anche messa meglio, con le sue aulette-salotto con aria condizionata e configurazione a mini anfiteatro per, al massimo, 20 studenti.
Senza contare che E' Caprica City.

Mercoledi' sono andata allo stadio per comprarmi il biglietto della partita dei BC Lions (Go Lions Go!, come recitano le scritte elettroniche che, sugli autobus, si alternano a quelle di destinazione nei giorni degli incontri), ma ieri, purtroppo, giocavano fuori casa. Cosi' mi sono accontentata del biglietto per Harry Potter, che qui usciva, appunto, mercoledi'. Tornata a casa ho visto Superman in TV, dopo una sosta al comic store per prendere il #1 di Year One di Green Arrow e un'action figure del portiere dei Vancouver Canucks. Cosi' mi sono chiesta.
Umanamente, si puo' essere piu' nerd di cosi'?

Ieri ho mangiato un panino nella via principale di Smallville.
Addentando il mio sandwich alle uova, cipollato come poche cose al mondo, guardavo il Talon, aka il Clova, e la mia personale scala della felicita' raggiungeva livelli sconosciuti da anni.
E dopo avere camminato -sotto il sole *in salita* per quasi due ore- in mezzo alle pannocchie (aka "il Kansas") cercando la casa di Clark, questa felicita' si manteneva comunque a livelli apprezzabili nonostante la fottuta casetta gialla con granaio rosso annesso fosse sparita nel nulla (e' una lunga storia).

Poi, come oggi, prendi un traghettino e 10 minuti di autobus.
E sei ad Asiago.
Ma grande.
Davvero, DAVVERO, GRANDE.
E ci sono il laghetto alpino, la diga, gli abeti e le montagne con la neve.

10.7.07

World Tour 2.0

Vancouver.

Una settimana fa ero nella citta' piu' bella del mondo.
Ma ora sono in quella piu' vivibile.
E piu' gentile.
E, definitivamente, la piu' varia.

La citta' del sig. Tam, fotografo di professione, conosciuto durante un festival a Chinatown. Mi racconta un po' della sua vita, il sig. Tam e mi invita a pranzo. E mi presenta anche l'insegnante di danze coreane, Joun, che e' stata a Verona all'opera l'anno scorso e le e' piaciuta moltissimo.
E' la citta' di Joseph, squattrinato suonatore di chitarra. Che qui fa la fame, lo ammette, ma la carita' non vuole proprio chiederla e cosi' suona sulla strada, con i calli sulle mani. Con lui smezzo il mio sandwich al tonno. Ma si sente in debito e mi invita a bere una birra sulla Granville.
E' la citta' di John, bigliettaro del Vancouver Space Center. Sono in ritardo per lo spettacolo del planetario. Cosi' mi fa entrare nel museo di corsa. "Il biglietto me lo paghi alla fine", mi dice.

Andarmene da qui sara' complicato.
Molto.
Vivo in un appartamento di 50 mq con grandi finestre su tre pareti, una cucina carina con il tavolo al centro, (fornita di microonde, frigo e freezer), un ampio salotto con due poltrone e un divano. Ho una camera da letto ampia, con due armadi grandi a muro.
Accendo la televisione e ci sono la CBS e la CW. Senza scaricare niente.
Non hanno la fobia della gente che si butta dai palazzi. Cosi' ho anche un bel balcone.
E quello che vedo fuori e' un film. LETTERALMENTE.
Ti giri e sei a Caprica City, Gotham, Metropolis.
E' come stare in un set. ENORME.
Fuori, persone carinissime se ne vanno in giro per, come si dice, il lungo-oceano in rollerblade alle 11 di sera, in mezzo ad un parco. Coppie di muscolosi uomini camminano mano nella mano, commentando le vetrine della Davie. E, in lontananza, ci sono le montagne con la neve.

Non credo di essere mai stata meglio in vita mia.
E le tazze grandi di caffe', sono GRANDI, cazzo.
PERIOD.

5.7.07

World Tour 1.0

Velocissimo aggiornamento.
Riuscita a recuperare, dopo 8 fantastiche ore di coda, il mio passaporto, che mi vede da oggi nata nel rivoluzionario "CHE" (ovvero, a detta del questore, il nuovo acronimo per la Confederazione Elvetica), tra poche ore sarò sulla via di Vancouver.
A Parigi niente Chloe, quindi accontentatevi di queste piccole e pulciose foto fatte con il cellulare, che, peraltro, come dimostra la penultima immagine assolutamente non ritoccata, scatta NATURALMENTE delle foto impressioniste.








I pochi giorni mi hanno vista protagonista di uno shopping monotematico (COMICS!) veramente selvaggio. Ho comprato in poche ore ben 65 albi diversi. E, diciamocelo, non solo spillatini da 3 euro, ma una sfilza di TPB e pure qualche -carissimo- HC.
Da segnalare, giusto per la cronaca, che appena scesa dal treno mi sono fiondata, come ripromesso, da Album trovandomi nel bel mezzo... DEL PRIDE DI PARIGI! Robe che solo la Pappu...
Il vedere bonazzi francesi mezzi nudi fare la lap dance attaccati ai semafori, comunque, è valso da solo la spesa del viaggio.
Unica stonatura? La mia solita sfiga con Bleu du Ciel (uno dei miei quadri preferiti in assoluto): se l'anno scorso tutta l'ala del Pompidou era in ristrutturazione, quest'anno era tutto aperto e funzionante.
PECCATO che alla mia richiesta di "scusi, ma dove -cacchio- avete infilato quel -dannatissimo- quadro?" i gentilissimi inservienti mi abbiano sorridentemente detto "mi spiace, ma oggi non è esposto".
Beh... grazie. Mi sono comprata una riproduzione in cartolina (ne avevo già due, ma vabbé) con scritto dietro "Bleu du Ciel - Museo di arte moderna e contemporanea - Centre Pompidour - Paris" e gli ho scritto sopra "SPIACENTE, OGGI NO".
Fortuna che mi sono consolata con altri quadri, prontamente rabbati con il cellulare.
Se soltanto fossi stata così furba da scrivermi almeno il nome dell'autore...