29.7.08

Chiamatemi pure Athos

Brand new.

O quasi.
Anche perchè, a voler vedere, le 新歌 (canzoni nuove) alla fine sono solo *TRE*.
But anyway.

Se si parla di look. Beh, signori.
Spazzate completamente il ricordo della zazzera color carota.
Dimenticate il poco realisticamente etero Vann di Listen to Your Heart.

Nel fino ad oggi imporbabile incrocio tra Athos, Cristo e Johnny Depp, ma -emh- ORIENTALE, ecco il nuovo Vanness, appositamente confezionato per voi per il lancio del new -not so new- album, In Between.

Sì. Lo so.
Un figo STELLARE.

Nel tour delle novità, non posso esimermi di segnalarvi anche il suo TAMARRISSIMO blog.
E intendo.
PROPRIO TAMARRO FORTE.

Che, grazie a Dio, come direbbe lui, peraltro, lo mostra in tutta la sua strafottuta normalità.
Cosa, credetemi, RARISSIMA nel mondo dei supposed to be idols.

Eggià. F4 e idols non sono mai stati nella stessa frase.

PER FORTUNA.

Quindi, accontentiamoci di sapere che si può convivere con il circo mediatico senza diventare per forza dei maniaco depressi (Taka, amore, prenditi ti prego una vacanza tipo per il resto della tua vita, ok?) o dei forzatamente falsi sorrisi di plastica che parlano e scrivono come i risponditori automatici del 187 (e non c'è bisogno che specifichi di chi stia parlando, vero?), e godiamoci le nuove uscite del Vann.

Attendendo il film del 2009, dal titolo C A P O L A V O R O.
[Per quanto mi riguarda, potete già mettervi a ridere].

"KUNG FU CHEF".

No. Grazie.

22.7.08

La devo finire di vedere i drama taiwanesi

[SPOILER] 1x12 Rolling Love Finale
-Lascio poco spazio spoiler tanto non ve frega de meno-


Però ecco, cazzarola.
Non è mica giusto.

E lo so che è perfettamente INUTILE che io ogni volta speri di vedere insieme la coppia sfigata.
Anche perché, per definizione, la coppia SFIGATA, appunto, non è quella che finirà per convolare a giuste nozze nel momento del "the end".
Però questa volta (ok, questa e anche le altre 3500, ma vediamo di analizzare solo questa), mentre il caro Michelino, credendo di avere perso la sfida contro la D nella conquista della lagna di turno (sorvoliamo sul fatto che la D non può essere interessata a nessun altro essere umano al di fuori di Jiro, ma atteniamoci alla mera storia) appende il fazzolettino al bastone come Remi e si imbarca in mare, il povero Leng Lie, che DI FATTO è stato scaricato come un sacco di patate il felicissimo giorno in cui ha sepellito il padre suicida (no, parliamone...), quando c'è da mostrare i coglioni e tenere la manina della piagnola che sta per essere operata al cervello (sempre poi scoprire che ne abbia mai avuto uno) è lì ad assisterla e si becca pure le pare di tutti.
E cribbio!
Ma è mai possibile che nei drama taiwanesi quello che si sbatte sempre di più, poi se lo piglia ogni volta in quel posto?
[Non specificando dove poi, a voler vedere, vorrebbe effettivamente prenderlo la D, perché questo vuole essere un post elegante].
Che poi l'àmbaradàn si spieghi perfettamente nel caso Leng Lie sia, in realtà, innamorato perso del Michelino, siamo tutti d'accordo. E la non-recitazione della D, nonché il finale con lui che saluta l'altro all'aeroporto con l'abbraccione d'addio (SANTAPOLENTA, sembrava Hanakimi) aiutano anche un bel botto. Ma la verità è che gli sceneggiatori non credo pensassero a questa opportunità qui.
Quindi, rimanendo fedeli all'intreccio voluto, mi viene solo una rabbia micidiale e il solito fegato a zampogna.
Ma porco cazzo.
[Sempre perché il post è elegante].
Non sono riuscita a vedere più Smallville (e continuo a non farlo da 9 mesi) perché mi fa' troppo girare i coglioni che Chloe sia trattata in modo vergognoso, e adesso mi giro un attimo e oplà, mi becco il finalone tafaziano per la povera D?
Non esiste.

E NON VALE NEANCHE LA REGOLA DEL PRIMO BACIO, CHE DI SOLITO FUNZIONA *SEMPRE*.

Ma anche andare un attimino a cagare?

21.7.08

E poi tiri fuori un kalashnikov

La Pappu questa mattina non è andata a letto. Perché la Pappu, questa mattina, sapeva di dovere sbrigare alcune faccende burocratiche che, in questa parte del mondo, posso essere adempiute soltanto dalle 8.30 alle 13.30. Quindi la Pappu alle 8.30 si è recata in banca e ha fatto un bonifico internazionale in dollari taiwanesi. Che sì, signorina, sono una valuta valida. No, signorina, lo so che Taiwan fa parte della Cina. Ma le garantisco che sono una valuta valida. Bene. Quindi la Pappu si è recata in posta. Dopo avere atteso 45 minuti il suo turno, con un piacevole sorriso stampato sulle labbra, la Pappu chiede all'altrettanto sorridente ImpiegataPostale se è per lei possibile richiedere un duplicato del suo bancomat. Perché il posto dove sta andando è all'avanguardia della tecnologia e la vecchia banda magnetica che poi si smagnetizza che basta guardarla l'ha abbandonata mille anni fa. Quindi alla Pappu servirebbe proprio un bancomat di quelli moderni e con il chip. L'ImpiegataPostale le dice che tutti i bancomat della Posta hanno il chip. E no, Signora ImpegataPostale, il mio è vecchio e non ce l'ha. E, no signorina, non è possibile che il suo bancomat non abbia il chip. E allora la Pappu lo tira fuori e vede Signora ImpegataPostale proprio non ce l'ha. Allora l'ImpiegataPostale dice che comunque non le frega se non c'ha il chip o no, tanto comunque non ne può richiedere un altro ma deve scadere il primo. Ma tanto che le serve a fare, aggiunge, tanto lei ce l'ha una PostePay no? Che mio figlio l'anno scorso in Inghilterra prelevava benissimo. E la Pappu risponde che sì, lei c'è l'ha una PostePay, ma, a parte il fatto che dove va lei non funziona per prelevare perché l'ha già provato perché estero mica poi vuole dire Europa, comunque neanche la PostePay ha il chip ma solo la banda magnetica. L'ImpiegataPostale dice che non è possibile che la PostePay non abbia il chip. Allora la Pappu, con la solita flemma, tira fuori anche la PostePay che, naturalmente, non ha il chip. L'impiegata postale fa spallucce. La Pappu quindi chiede se è possibile fare almeno la carta MasterCard ricaricabile che, acciderpolina, ha effettivamente il chip. L'ImpiegataPostale chiede "ma vuole fare un'altra PostePay?". "No, non la PostePay", risponde la Pappu, "ma la carta MasterCard ricaricabile, che è una delle possibilità offerte dal BancoPosta". Allo sguardo perso nell'abisso dell'ImpiegataPostale, la Pappu lascia perdere. L'ImpiegataPostale, guardando il porta carte di credito della Pappu, intravede una carta con il chip ed esclama "Ecco, ma scusi! Usi quella no!". Poco importa che fosse di un altro istituto di credito. Ottimo. La Pappu decide quindi di passare alla seconda richiesta. Richiedere un nuovo codice dispositivo per effettuare i pagamenti direttamente on line senza passare dalla PostePay. Ne fa dunque richiesta all'ImpiegataPostale. L'ImpiegataPostale spiega gentilmente alla Pappu che no, non può fare lei la richiesta, ma la Pappu stessa deve richiederlo on line, quindi tornare in posta ed attivarlo. La Pappu specifica che lei già usa da anni il BancoPostaonline e quello che le serve non è attivarlo, ma solo avere il codice dispositivo nuovo. L'ImpiegataPostale dice che lei proprio non lo può fare, ma che la Pappu lo deve richiedere via internet. La Pappu torna quindi a casa e cerca sul sito delle poste come acciderpolina richiedere il codice dispositivo. Non trovando niente decide di telefonare al numero verde della Posta. La mettono in attesa dopo averle chiesto di digitare 84 cifre diverse tra cui le somme al quadrato dei raggi lunare e solare, quindi, dopo una mezz'oretta risponde la SignorinadellaPosta che le dice che no, lei deve chiamare il numero verde del BancoPosta, non della Posta. La Pappu allora, segnato il numero verde del BancoPosta, chiama il BancoPosta. Dopo un'attesa di 45 minuti e la digitazione di 98 cifre diverse tra cui qualche numero primo a 15 cifre e la serie di Fibonacci, che però adesso tutti sanno perché un pirla ha scritto un orrendo libro, la Pappu riesce a parlare con la SignorinadelBancoPosta che le dice che no, lei non può richiedere il codice dispositivo on line, ma soltanto all'ufficio postale. La Pappu, sempre con voce melliflua e dolcissima, spiega alla SignorinadelBancoPosta che all'ufficio postale l'ImpiegataPostale le ha appena detto di richiederlo on line. Ma la SignorinadelBancoPosta ribadisce che no, lei deve proprio proprio richiederlo all'ufficio postale. Ottimo. La Pappu, con il sorriso sulle labbra, ma che bella giornata che è oggi, si ri-reca all'ufficio postale e prende il suo numerino. Dopo 1 ora arriva il suo turno e si trova davanti la prima ImpiegataPostale. E no, Signora ImpiegataPostale, ho visto on line e ho pure chiamato il numero verde del BancoPosta e la SignorinadelBancoPosta mi ha giurato sulla testa dei suoi figli che no, me lo deve dare proprio lei il dolcissimo e adorato codice dispositivo. L'ImpiegataPostale, colta di sorpresa, dice alla Pappu di andare da un suo collega ad un altro sportello. Spiegata la situazione all'ImpiegatoPostale, lui le conferma che, certo! il codice dispositivo lo danno loro! Ma che domande! Ma sono già le due e dieci, lo sa? Ormai non possiamo più richiedere il codice dispositivo, signorina. La Pappu fa quindi gentilmente notare che lei si è recata in posta un'ora e dieci fa e che ha pazientemente e con il sorriso sulle labbra aspettato il suo turno, senza contare che aveva già fatto la stessa dolcissima domanda al mattino e a ufficio postale appena aperto. Ma l'ImpiegatoPostale dice che prorprio non riesce ad attivare il codice dispositivo, perché sono le due e dieci e ha ancora tutti gli assegni da fare, acciderpolina. Quindi, signorina, torni domani. La Pappu fa notare di non potere tornare domani. Ma l'ImpiegatoPostale le dice che gli spiace, ma lui ora deve fare gli assegni e quindi arrivederci. La Pappu se ne va con un bellissimo sorriso, un sospiro e un "guardi, non importa". Niente collera, mio giovane padawan. Decide quindi di tornare a casa e richiedere il pin segreto della carta numero due. Sì, quella dell'altro istituto di credito. Telefona quindi al numero verde dei clienti. TrallallaMozartTrallallà e lei che deve scandire a voce alta il numero della carta di credito e le date di nascita della sua genealogia fino al mesozoico. Quindi, dopo quasi 30 minuti di procedura altamente automatizzata, la calda e tranquilla voce registata annuncia "Ci scusiamo del disagio, ma tutti nostri operatori sono al momento non disponibili. La preghiamo di richiamare più tardi."
Tututututututu.

Ora.

PERCHE' DANNAZIONE DI QUELLA TROIAVACCA CI SI DOVREBBE STUPIRE DEL FATTO CHE IO MI VOGLIA TRASFERIRE DALL'ALTRA PARTE DEL FOTTUTO PIANETA?

15.7.08

Cosa postare alle otto meno due

No, volevamo dirvi.
[Noi per "Io e la D"].

Ma esiste uno che nel suo album di foto si mette tutto da solo il santino di se stesso con la statua di cera di Brad Pitt?
No, perché ci dicono dalla regia che questo qui vorrebbe sembrare etero.
Ecco.

E comunque, la domanda del giorno è. Chi è più amichecca?
Lui o il Brunei?

Ma, la D(iva), naturalmente. Tsé!

E vince a mani basse.
Eggià.

[EDIT]

Ore 8.44. Ed edito.
E' necessario.
Dopo la seguente risposta di Chun (e Dio ti ringrazio perché esistono le Filippine e gli idol che ci vanno parlano in inglese):

"La più grande cotta della tua vita per una celebrità?"
"Michael Jordan!"
"Ma no, per una celebrità DONNA..."
"DONNA? Mmmmmm... COMUNQUE MICHAEL JORDAN".

GRAZIE CHUN.
DAVVERO.

11.7.08

Qui non siamo mica a Dubai

E poi, in 4 ore e mezza, chiudi gli occhi e sei a Roma.

Quella che tutti i turisti del mondo sognano.
Quella che ammirano, fotografano, studiano.
E magari fanno anche 9700 chilometri per vedere.

Tu, chiudi gli occhi e poi.
Sei lì.

Dove i sassi hanno visto gli imperi, dove le scalinate sono consumate dal passaggio di ere.
Dove ad un incrocio trovi anche 6 orologi.
Ma segnano TUTTI un'ora diversa. E nessuno quella esatta.
Dove l'aperitivo è zucchero colorato. Ma non importa. Perché la stima non è mai virtuale.
Dove ti può capitare pure di prendere un autobus "340" o "319".
Ma no. Non è che ci siano tanti mezzi. Ma tante LINEE.
E così finisci per aspettare 1 ora e 35 minuti il giro -unico- del "360", circondata dall'arzilla gioventù del quartiere delle ambasciate: tre ultraottantenni vestiti di tutto punto con 35 gradi all'ombra, che sembrano appena sbucati dalla banca di Mary Poppins.
Sei lì, dove i controviali hanno un senso solo, cosicché uno dei due finisce per essere contromano e dove tutti suonano il clacson, come avevi visto fare solo nei film degli anni '60.
Dove il traffico è caotico, ma indolente.
Dove le eleganti case borghesi sovrastano viali di oleandri fioriti.
Dove dietro di te senti esclamare "Insomma, Alice, qui non siamo mica a Dubai!".
E poi ti volti, con già negli occhi scolpita l'immagine di una mamma scura e di una bambina corvina, e invece ti ritrovi davanti la bimba più bionda che la tua mente ricordi.
Chiamatela pure globalizzazione.
Dove le persone sono bellissime (ma forse questo non soltanto qui). E puoi stare anche 5 ore a parlare e parlare e parlare, sul marmo bianco di una fontana, se quattro tizi taiwanesi ti hanno dato la possibilità di conoscere una persona straordinaria (anche se poi spendi 200 euro in giro per tutte le librerie della città). Che ti regala pure il Cyrano.
Dove le parole sono tutte tronche. Un italiano per pigri.
Dove americani, spagnoli, russi e cinesi rimbalzano come le palline impazzite di un flipper rumoroso, mentre guardano questa città eterna con il naso per aria e un sorriso ebete e felice stampato in faccia.
Dove sali e poi scendi e poi risali ancora. E tu, che sono 30 anni che vivi in una città PIATTA, ti stupusci ogni volta.
Lì, dove ovunque ti volti c'è un parco, un giardino, una fontana.
Dove i pini marittimi della via salaria si fondono con le palme dei viali.

E non ci puoi credere che anche la tua si possa chiamare.
Italia.

[Roma, Italia]

4.7.08

Ma grazie

No.

Sono davvero grata ad Aruba per avere arbitrariamente desciso di mettermi al bando il database che usavo per i commenti.
Ringrazio soprattutto sentitamente per la comunicazione via mail avvenuta DOPO avere cambiato il nome al suddetto e quindi avere reso di fatto illeggibile questo blog per l'intera giornata di ieri.
Non che freghi a nessuno, naturalmente, ma se fosse stato un sito importante, beh, diciamo che la metodologia è comunque da considerarsi quantomento azzardata.

Morale della favola.
Tutti i commenti ricevuti fino ad ora sono sani e salvi nel mio piccì.
Ma, adesso che ho attivato quelli di blogger, non c'è modo di aggiungerli ai post passati.
E no.
Sono più di 1600.
Quindi di farlo a mano non se ne parla neanche.

Pace.