Ritorniamo a parlare di abbracci gratis nel mondo.
Emulando il bellissimo gesto dell'australiano Juan, il movimento Free Hugs si è sparso a macchia d'olio in tutto il mondo.
Su YouTube si possono vedere video abbracciosi, provenienti da Belo Horizonte, Denver, Villach, Graz, Wuhan, Irvine, Berkeley, Tokyo, Budapest, Lima, Mosca, Kiev, Barcellona, Buenos Aires, Sao Paulo, Tel Aviv, Seoul, New York, Torun, Hollywood, Caracas, Pittsburgh, Seattle, Mexico City, Beijing, Porto, Halifax, Goiania, Valenza, Zurigo, Amsterdam, Dallas, In Chun, Dusseldorf, Changsha, Lublin, Bear Sheva, Madrid, Stockholm, Porto Alegre, Concepcion, Kunming, ma anche Milano, Novara, Roma, Taranto, Bari.
Il video di Milano è davvero la versione nostrana di quello australiano, con canzone sfacciatamente "volèmosebbene" di Renato Zero e protagonista, che credo si chiami Pietro, sorprendentemente simile a Juan stesso (alto, magrissimo e dall'abito eccentrico).
L'iniziativa prosegue.
E così, questa domenica, 12 Novembre, a Milano in Corso Vittorio Emanuele alle 11.00 ci sarà Pietro, a Bologna, alle 10.30, in Piazza Maggiore ci sarà Saverio, a Roma, alle 11.00, in Piazza Navona con Marina, Torino in Piazza Castello, alle 11.00 con Marzia, a Trento, in Piazza Duomo, alle 14.30 con Lilly, Firenze alle 14.00 in Piazza Duomo con Silvia, a Pisa ci sarà Giacomo alle 14.00 in Piazza dei Miracoli, a Livorno alle 10.00 ci sarà Pasquale in Terrazza Mascagni, a Varese in Piazza Carducci alle 15.30 ci sarà Fabio, a Riccione in Viale Ceccarini alle 14.30 ci sarà Sara, mentre a Napoli alle 11.00 all'ingresso di Villa Comunale vi aspetterà Cecilia, a Bari alle 10.00 troverete Maly in via Sparano ed infine ad Aprilia, in Piazza Roma alle 11.00 ci sarà Elsa.
Personalmente considero l'idea bellissima.
Il constatare che, sulla rete, si trovino voci critiche a tutto questo (che puntano il dito contro campagne pubblicitarie occulte e fantasmagorici profitti) è davvero davvero DAVVERO triste, perché significa che non è proprio nella mente delle persone il credere che si possa fare qualcosa per niente.
Che poi, a volere ben vedere, di niente non si tratta affatto.
Per quanto mi frega, Juan o Pietro o chiunque, possono anche essersi comprati una casa al mare (o era un cinema multisala?) con i "meravigliosi introiti" della vendita di (?) magliette o messaggi pubblicitari o saddìo quant'altro.
Ma cosa ci si guadagna va al di là dei contatti del sito internet o della sponsorizzazione del negozio dell'angolo o dell'apparizione televisiva.
E quello che conta è il messaggio che porta in giro questa campagna.
Utopico, diranno alcuni.
Stupido, diranno altri.
Schifosamente buonista, concluderanno gli ultimi.
Qualcuno, anche lui tradizionalmente alto e magro e dai vestiti un po' eccentrici, cercava di condividere questo messaggio molto tempo fa.
Ma non è stato molto fortunato.
Sebbene quasi tutti abbiano in casa una copia di un libro dove sono scritte molte delle sue idee rivoluzionarie su come convivere con gli altri, non pare che il suo modo di vedere le cose sia mai andato per la maggiore.
Forse anche perché, ma questa è una mia sciocca e vergognosamente presuntuosa illazione, non credo che poi quel libro l'abbiano DAVVERO letto in molti.
Magari, anche a lui, lo sponsorizzava la Vodafone.
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