24.8.12

A barouche instead


Non dormo.
Certo. Non esattamente una novità.
Neanche per questo blog, che mi vede più o meno felicemente non dormire dal 2004.
Meno, felicemente. Direi.

Non che io non dorma dal 2004.
In realtà.
Perché.
Non dormo da molto molto prima del 2004.

Comunque.

Avete presente quando vi mettete a scrivere su una pagina bianca. E non c'è scritto niente?
E poi, a mano a mano, la pagina si riempie.
E quando avrete finito, la pagina non è più bianca.
E non lo sarà mai più.
Bianca.
La prossima volta che la rivedrete, sarà piena di ipotesi e necessità e decisioni e varie ed eventuali.
Ma mai più bianca.

Mi ricordo che, nel mio diario -quello vero e di carta- ho lasciato scritta solo la prima riga di una pagina.
Per avere memoria.
Di come fosse prima.
Per lasciarla com'era.

Quell'unica pagina bianca.
Con il privilegio di rimanere com'era.

Ma non era questo che volevo dire.

Avete presente quando vi mettete a scrivere su una pagina bianca. E non avete la più pallida idea del perché stiate scrivendo?
Perché non avete nessuna ragione per farlo?

Ecco.
Una di quelle volte.
Che vi mettete a scrivere su una di quelle pagine bianche che non saranno mai più le stesse.

Ecco.
Una di quelle volte.






Una di quelle volte che poi.
Le sapete tutte. Le ragioni.

Ma fingete egregiamente di non averne la più pallida idea.

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