26.2.08

Noi c'abbiamo i LOST

Questo post mi costerà tempo e fatica.
Ma, ne sono certa, se avrete la costanza di arrivare fino in fondo, seguendo le regole, ne sarà valsa assolutamente la pena.

  1. Prima di tutto spegnete il radioblog qui a fianco.
    Vanness è fantastico in Eternity, ma abbiamo bisogno di silenzio per comiciare.

  2. Secondo, scaricatevi queste tre canzoni, che la vostra Pappu vi ha messo amorevolmente a disposizione.
    E non crediate che scegliene solo TRE sia stato semplice.
    (Questa operazione le è costata infatti, da sola, quasi due ore di ascolto ponderato).
  3. Terzo, ascoltate attentamente i brani di cui sopra con il vostro lettore preferito.
    E, solo dopo averli sentiti, seguitemi nella lettura, magari lasciandoli di sottofondo.


A volte le persone sono egoiste. Un po'.
E anche io non faccio mica eccezione.
Ma quando si trova qualcosa di realmente bello, ci sono due reazioni possibili: correre fuori, urlando al mondo quello che si è scoperto o conservarlo con cura, nascondendolo, quasi fosse un peccato il condividerlo.

Per quasi sei mei ho conservato i Soler nel mio lettore mp3 come fossero solo miei.
Il mio tessssssssoro, direbbe qualcuno.

Ma sabato scorso ho avuto la sventurata idea di accendere la televisione.
E l'antenna, che avevo staccato da mesi, era stata riattaccata da Beba (sì cara, proprio tu) che, pover'anima, mi aveva atteso un pomeriggio intero a casa mia, guardando, per ammazzare il tempo, MTV.

Morale della favola?
Prima di riuscire a staccare nuovamente la presa, vengo tramortita dal lancio bomba della "nuova band rivelazione italiana: i LOST".
E mi salta fuori un tizio con una pettinaturina emo alla Peter Petrelli.
Spengo.

Poi penso.
Ecchemmivoglioperdere la band rivelazione italiana?
Che poi tutti mi dicono
vistononascoltineanchelamusicadiquicomefaiagiudicare.
Allora me ne vado sul tubo e cerco.
Ecco.

Voglio farvi sapere che la canzone l'ho ascoltata tutta, eh.
Fino in fondo.
3 minuti e 57 secondi.

Poi ho chiuso il video.
E ho deciso.
Era il tempo che anche voi SAPESTE.
Perché SERVE.


Julio e Dino Acconci nascono a Macau, che, per chi non lo sapesse sta vicino ad Hong Kong, una trentina di anni fa.
E, quella trentina di anni fa, Julio viene al mondo 90 di minuti prima di Dino.
Dino è il gemello cattivo. Julio quello buono.
Anche se, a vederli, sembrerebbe il contrario.

I due piccoli gemelli Acconci crescono quindi in quel di Macau, parlando probabilmente inglese con mamy (che è birmana), italiano con papy e cantonese con tutti gli altri.
Passati i 18, vengono in Italia per fare l'Università.
Tanto c'hanno tutti i parenti a Pisa.
E la loro lingua madre (o, meglio, padre) è decisamente il toscano.

E, qui, comincia a farsi strada il folle sogno della musica.
La chitarra, il piano, lo studio fatto in casa.
Tanto che, all'inizio degli anni '90, la EMI li mette sotto contratto e fa pubblicare il loro primo CD.

Ma PECCATO.
Gli dicono.
PECCATO.
Perché, in Italia, si sa, "gli asiatici" (???!!!) non vanno, nono.
Eh.
PECCATO, RAGAZZI, CI AVETE PROVATO.
Gli dicono.

Così Julio e Dino, disillusi, si trasferiscono in Gran Bretagna.
Julio va a fare il designer a Londra, mentre Dino finisce ad insegnare chitarra in una scuola di Edinburgo.
Nel 1999 decidono di tornare a Macau.

E' il 2001 quando Paul Wong, un chitarrista con i retrocazzi a turbina, sta mettendo su la sua nuova band da solista. Dino va all'audizione e, udite udite, viene scelto.
Comincia quindi la sua carriera come musicista professionista.
E vai, che dopo un po' di anni, tra un vinello e una birretta, Paul va a scoprire che il Dino c'ha un fratello gemello.
Ma dai.
E suonicchia pure con lui.
Ma dai.
Paul, che magari ormai c'ha anche i suoi anni ma scemo non è, se ne esce così con un "sentiamovi".

Voilà.
Nel 2005 i Soler debuttano sul mercato discografico di Hong Kong.
Nessuno ha la più pallida idea di come verranno accolti e, vista la disastrosa reazione per "gli asiatici" avuta in Italia, si aspettano la medesima scena lì, perché "così italiani".

E invece.
Un successo.
C L A M O R O S O.
Primo album in cantonese ed inglese, secondo album in mandarino a distanza di pochi mesi, terzo album (doppio cd) in inglese e mandarino.
I "buffi gweilo che parlano cantonese" (così li chiamano lì) SPACCANO.
Partecipano al LIVE AID 2007, sono i testimonial dell'Italia ad Hong Kong, cantano "Oh sole mio" e presentano trasmissioni televisive, hanno all'attivo decine di live spettacolari.

E, mentre la Pappu è sotto la doccia, a Pechino, nell'agosto 2007, vengono trasmessi su MTV.
"SOLER!!!", scrive sul suo Moleskine viola.


Ora immaginate di avere sentito una delle tre canzoni che vi ho passato, nella colonna sonora del tormentone televisivo del momento.
Nel momento songvid della CW.
Nell'attimo in cui lui ricorda lei o lei ricorda lui o saddiochi ricorda chiccazzo.
Come i Coldplay.
O gli Snow Patrol.
Non sareste corsi subito sul mulo?
Non sarebbero diventate le canzoni feticcio della vostra estate malinconica?

Forse non sempre testi trascendentali (anche perché, tradotti in 139mila lingue non è che possano venire ogni volta dei capolavori), ma comunque molto (M O L T O) al di sopra di quello che si sente in giro. Perché non è che "Inseguendo le macchine" sia tanto un titolo da premio Strega.
Canzoni veramente ben fatte.
Un folk rock di prima qualità.
Da qualunque parte lo guardiate.
O ascoltiate.

A (inglese), B (mandarino) o C (cantonese).

E dal vivo?
Gli Acconci sono da infarto.
No, non solo perché "due figh' is megl' che one" e questi sono pure IDENTICI, ma perché con lead vocals e back vocals uguali fanno un effetto da pelle d'oca.
Senza contare il fatto che, gente, questi sanno SUONARE.
Per DAVVERO.

More Than Words?
Sounds of Silience.

(DA VEDERE) .


Eccoci.
Io spero a questo punto che siate arrivati a leggere fino a qui carichi di voglia di ascoltare ancora qualcosa dei nostri due bei gemelloni nostrani.
E quindi vi spammo la mia canzone preferita.
Ma resto in attesa di eventuali richieste, nel caso.
Perché "Alla fine del vento", "Ibernazione", "Nebbia del mattino", "Saving Grace" o "Incantesimo" sarebbero tutte da discutere.
I commenti sono lì per questo.

The Pilgrim
The Himalayan peaks I've crossed
To walk with you to have a talk
I wouldn't dare exaggerate
The seriousness of my own fate
It would seem that I have lost
All the battles that I have fought
Do forgive me
I am thirsty for the truth and love and wine
And I promise that I won't waste your time
I'm grateful for your gentle words
They're the deepest that
I've heard
You say that I have found the light
But I'm still lost in this dark night
I'm a pilgrim from the east
I'm cold, I'm tired, my soul is weak
Do forgive me
I am thirsty for the truth and love and wine
And I promise that I won't waste your time


Dopo 5 ore e mezza di post, mi sento bene.
Sempre meglio condividere.
Sempre meglio l'altuismo.
Sempre meglio far conoscere ciò che è valido e, soprattutto, MERITA.

In the end, only love remains.

Quello che mi rattrista, in tutto questo, è che erano DI QUI.
I T A L I A N I.
Anche perché, diciamocelo, di orientale non c'hanno proprio niente.

Oggi, se fermate un tizio di Hong Kong o Taiwan o Singapore vi dice "cazzarola, quelli sono GLI ITALIANI, i Soler. Sono dei grandi".
Mentre da noi manco sappiamo chi siano.
Anche se loro continuano a venire a promuovere l'Italia.
(Oltre a mangiarsi delle stragrandi quantità di salumi).
MAH.


Qui?
Noi SI'.
Qui?
C'abbiamo i LOST.
LIVE.
E se mi dite che sono cattiva perché loro sono gggiovani e magari sulle performance dal vivo sono poco preparati e magari alla Mondadori il soundcheck non era proprio il massimo, eccovi.
Noi c'abbiamo i FINLEY.
LIVE, ANCHE LORO.

EMBHE'.
'STICAZZI.

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