30.6.08

Quando il cielo ci cade sulla testa

Post molto nerd.
Tutti avvertiti.

Milano.
Temporalone estivo di quelli che ti tirano giù gli alberi (letteralmente).
E la Pappu che non dorme.

I tuoni, naturalmente, non hanno nulla a che fare con la sua insonnia cronica.
No.
Però la Pappu fa finta che sia così.

Comunque.
Mentre si alza a prendere un bicchiere d'acqua, tra una bozza e un'altra di un logo dall'acronimo compromettente, da consegnare entro venerdì, la Pappu pensa alla frase "in assenza di gravità".

Signori.
Facciamocene una ragione.
Il cervello della Pappu, aprendo il suo frigo che sa dei peperoni che dovrà mangiare domani o le risponderanno di persona la prossima volta che aprirà lo sportello, pensa alla GRAVITA'.

In particolare alla questione che non si capacita del fatto che, in tanto tempo, nessuno abbia mai pensato di cambiare una frase tanto scorretta quale "assenza di gravità".

Sono infatti assolutamente convinta che, grazie a questa cagata colossale, la maggior parte dell'umanità pensi che, preso un punto qualunque nello spazio, la gravità lì non ci sia.

Sento già un coro di voci urlarmi "e allora? guarda che si vive benissimo lo stesso, eh?!".

Beh.
No, cazzarola.

Di stronzate al giorno se ne sentono già tante, almeno quelle banali si potrebbero evitare, no?

Dai, minchia, lo sanno tutti.
Se la gravità non ci fosse, la Terra se ne andrebbe tranquillamente a spasso per il Sistema Solare come Paris Hilton in Rodeo Drive.
Anzi. Probabilmente non ci sarebbe neanche un Sistema Solare. Né, a ben vedere, una Terra.
E, quasi sicuramente, neanche una Paris Hilton.
(E questo, forse, poi non sarebbe così catastrofico, ma tant'è).

Tsé.
Già me lo vedo quello (fighettomonzese) che adesso salta su a dirmi che la massa dell'uomo è piccina e c'è la storia del quadrato della distanza e tutte quelle cosette lì.
Ma, A PARTE CHE QUESTO NON IMPLICA CHE CI SIA UN' **ASSENZA** DELLA FORZA DI GRAVITA' (semmai sarebbe piccola, ma ci sarebbe eccome), se quest'illuminata mente mentre sfodera questo sfoggio di cultura sta pensando ai poveripolacchi della MIR che perdono i cessi uccidendo le protagoniste delle serie tv americane, BEH, sappia che la distanza che separa il suo unico neurone da quei poveripolacchi è minore di quella che c'è tra lui e suo cugino Rocco che sta a Trastevere: circa 400 km.
E detesto provocargli un travaso di bile, ma a 500 km la gravità è praticamente uguale a come la sente lui nel suo bagno Ideal Standard da fighettomonzese.

Così la Pappu, con il suo bicchierone di acqua gassata in mano, si domanda perché sia diventato uso comune dire una frase tanto sbagliata.
Non sarebbe bastato, sin dall'inizio, parlare di "assenza di peso" o "caduta libera" o "microgravità" o anche "pimperepettenusapimperepettepam" accordandosi poi sul significato di "pimperepettenusapimperepettepam"?
Non ci sarebbe voluto poi molto.

E la Pappu non starebbe ora qui a farsi inutili domande.

Ecco.


-PS-

Nel caso remotissimo in cui vi steste chiedendo come mai, allora, i poveripolacchi sperimentino quotidianamente l'assenza di PESO sulla Lattina Spaziale Internazionale, proverò a dare una spiegazione cazzara ma spero efficace: le Lattine Spaziali, così come i satelliti e tutte quelle robette lì, sono pensati per stare su un'orbita, ovvero una traiettoria circolare intorno alla Terra, nella quale la loro forza peso venga compensata dalla forza apparente che è nota anche al lombrico come forza centrifuga. Per fare in modo che tale forza centrifuga (che poi è dovuta proprio al fatto che la gravità ci "ancora" come la corda fa con il sasso di una bolas) compensi la forza peso, i poveripolacchi tirano come struzzi (visto che si parla di bolas), girando a 28.000 km/h (da sbocchino, eh?).
Di fatto è come se fossero in una continua caduta libera, ma vanno tanto forte che, a meno di non essere nel casting della sopra citata serie televisiva americana, non ci cadono mai in testa.

O, almeno.

Pensavo che quello sfracellatosi prima sull'asfalto della mia via, fosse un albero.

1 comment:

Angelus said...

Grazie per la citazione del meteor-cesso :) devo rispolverare qualche episodio di quella serie.

Conosco un tizio che ha rischiato di deformare seriamente il tessuto gravitazionale, stavo per orbitargli attorno. E anche tu credo (ma con un centro di massa più " a metà strada"... eh eh).
Ciao bella

Ang