10.7.07

World Tour 2.0

Vancouver.

Una settimana fa ero nella citta' piu' bella del mondo.
Ma ora sono in quella piu' vivibile.
E piu' gentile.
E, definitivamente, la piu' varia.

La citta' del sig. Tam, fotografo di professione, conosciuto durante un festival a Chinatown. Mi racconta un po' della sua vita, il sig. Tam e mi invita a pranzo. E mi presenta anche l'insegnante di danze coreane, Joun, che e' stata a Verona all'opera l'anno scorso e le e' piaciuta moltissimo.
E' la citta' di Joseph, squattrinato suonatore di chitarra. Che qui fa la fame, lo ammette, ma la carita' non vuole proprio chiederla e cosi' suona sulla strada, con i calli sulle mani. Con lui smezzo il mio sandwich al tonno. Ma si sente in debito e mi invita a bere una birra sulla Granville.
E' la citta' di John, bigliettaro del Vancouver Space Center. Sono in ritardo per lo spettacolo del planetario. Cosi' mi fa entrare nel museo di corsa. "Il biglietto me lo paghi alla fine", mi dice.

Andarmene da qui sara' complicato.
Molto.
Vivo in un appartamento di 50 mq con grandi finestre su tre pareti, una cucina carina con il tavolo al centro, (fornita di microonde, frigo e freezer), un ampio salotto con due poltrone e un divano. Ho una camera da letto ampia, con due armadi grandi a muro.
Accendo la televisione e ci sono la CBS e la CW. Senza scaricare niente.
Non hanno la fobia della gente che si butta dai palazzi. Cosi' ho anche un bel balcone.
E quello che vedo fuori e' un film. LETTERALMENTE.
Ti giri e sei a Caprica City, Gotham, Metropolis.
E' come stare in un set. ENORME.
Fuori, persone carinissime se ne vanno in giro per, come si dice, il lungo-oceano in rollerblade alle 11 di sera, in mezzo ad un parco. Coppie di muscolosi uomini camminano mano nella mano, commentando le vetrine della Davie. E, in lontananza, ci sono le montagne con la neve.

Non credo di essere mai stata meglio in vita mia.
E le tazze grandi di caffe', sono GRANDI, cazzo.
PERIOD.

No comments: