20.2.06

Cronaca di una morte annunciata

Pappu doveva andare a letto almeno tre ore fa. E tre ore fa erano le due e un quarto.
Ma Pappu non sa stare senza spulciare blog e notizie, giornali e forum, prima di andare a dormire. C'è chi legge gli harmony, chi naviga senza una meta guidato solo da ciò che sembra interessante.
E' la vita.
Pappu aveva anche preparato un post idiota da fare domani. Sì, domani, perchè stasera, appunto, doveva andare a letto. Almeno tre ore fa.
Poi gira. Inciampa. Rotola su link e rimandi.
E finisce... qui.
Primadipartire.

Un blog.
Un blog dove un giovane suicida scrive scrupolosamente della sua morte.
La progetta, se la assapora, ci scherza su.
Al momento, Pappu, lo trova geniale. Lì c'è arrivata seguendo le blogstar. I più letti, i più commentati, i più discussi diari on line della rete.
Pappu pensa "ecco, questo è un genio, altroché". Poi si blocca. Le viene un dubbio.
Perché lei arriva sempre tardi. Perché lei, in fondo, non è che poi sappia molto della blogosfera e delle sue leggi.
Ecco.
Così parte la ricerca su Google. Se qualcosa esiste, allora si trova su Google.
Iniziano ad uscirle le prime pagine. Ma no. Pappu è ancora convinta che sia tutta una gigantesca, perfettamente riuscita bufala telematica.
Trova qualche articolo locale. Anche un commento del punto informatico.
Ma no. Non può essere.
Poi arriva al Corriere della Sera. Pappu controlla 12 volte che la pagina sia proprio del Corriere e non qualche simil pagina come quelle finte di ebay dove loschi individui cercano di fregarti il numero della tua visa.
Controlla link, indirizzo. Tutto.

E' tutto vero.

Questo tizio ha programmato per mesi di suicidarsi. Come farlo. Ha risposto a commenti e fatto dell'ironia. Poi, il mattino stabilito, ha preso la macchina e si è andato a buttare giù da un ponte.

Ora.

Io non voglio entrare nel merito. Onestamente? Non mi frega.
Perché l'ha fatto sono cazzi suoi. Posso giudicarlo. E posso giudicarlo stupido. Ma che senso ha? Io non sono lui e lui, evidentemente, ha scelto così, non giudicandolo poi così stupido. Ok.
Al massimo, per me che ne scrivo ora, i problemi possono essere altri.
E i problemi si chiamano famiglia. Perché, porca troia, questo ce li avrà anche avuti dei parenti. Degli amici.
E leggere la Pappu di turno, che arriva qui e scrive il suo post... Beh...
"Ma chi cazzo sei tu? Ma lo conoscevi? Gli volevi bene, tu? Perché ne parli? Perché commenti?".
Ne ho il diritto? Non ne ho?
Non lo so. Ma ne scrivo lo stesso. Non me ne vogliano. Non troppo.
Veniamo al punto.

Quello che mi fa riflettere è l'evidente irrilevanza che attribuisco alla veridicità dei fatti che leggo nei giornali on line. E non ci avevo pensato mai.

A meno che io non stia leggendo un blog di qualcuno che conosco personalmente (ovvero qualcuno del quale mi può fregare se ha l'influenza spagnola o gli è finito il cellulare nel cesso), non mi interessa che quello che leggo sia vero o no. Lo leggo. Può essere scritto bene o male, può farmi riflettere o no, mi può interessare, migliorare. O no.
Poi, onestamente, chissenefrega che sia VERO.
Beh... quel blog lì sta quasi a dirti "ecco, stronzo. Pensavi che fosse una trovata geniale, eh? E invece adesso vatti a nascondere nei tuoi rimorsi, perché io mi sono ammazzato veramente".
Forse lui ride. Forse ci aveva pensato. Forse voleva questo.
Una notizia vera.
Una vita vera, dentro un blog.
Una morte vera.

Mi devo sentire in colpa? Devo urlare che internet fa schifo? Che il mondo fa schifo? Che IO faccio schifo perché, in realtà, non è che mi abbia poi tanto sconvolto il fatto che lui sia morto veramente quanto il realizzare che i blog che leggo sono ANCHE veri?

Beh, per me, non rientrava nella loro funzione.

E voi dite. Cogliona, anche il tuo. Anche il tuo è vero.
E... ma il mio lo so. E comunque, anche nel mio caso, il mio personalissimo caso, il suo scopo non è, né è mai stato, quello di essere vero o no. Ma quello di raccontare.
Quanti diari on line apro quodinianamente e richiudo dopo le 5 righe di il mondo mi odia e voglio morire? C'è una persona dietro. Soffre, non soffre. Perché dovrei occuparmi del suo dolore se non la conosco? Il fatto che, invece, in questo caso io SAPPIA che è TUTTO VERO, può fare tanta differenza?

Sinceramente, non lo so.

No comments: